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Il coordinamento nazionale degli Ordini Forensi Minori scrive al Ministro Severino

Il Coordinamento Nazionale degli Ordini Forensi Minori ha inviato al Ministro della Giustizia Avv. Paola Severino una nota nella quale, riportando il testo della mozione sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie approvata per acclamazione dal XXXI Congresso Nazionale Forense di Bari, sollecita la proroga di almeno un anno dei termini previsti dalla Legge 148 e dai Decreti legislativi 155 e 156 per l'acquisto di efficacia delle relative disposizioni. Ma al contempo la immediata istituzione di un tavolo tecnico–politico, aperto a tutti i soggetti coinvolti dalla manovra, deputato a fornire al Paese una seria e funzionale dislocazione degli Uffici giudiziari sul territorio nazionale in grado di assicurare a Cittadini e Imprese un Giudice efficiente ma raggiungibile. La richiesta prende le mosse, principalmente, dalla circostanza che le norme in vigore sono già all'esame della Corte costituzionale perché fortemente sospette di illegittimità, come segnalato dal Coordinamento già prima della loro adozione, sospetti oggi asseverati dalla migliore dottrina costituzionalistica e da diversi Giudici. Il gravissimo pericolo che si porti a regime una complessa manovra, ordinamentale e strutturale, quando poi si dovrà, verosimilmente, fare retro front, dovrebbe indurre a una responsabile pausa di riflessione. "A una situazione di estrema delicatezza e gravità occorre aggiungere– sostiene il Presidente Walter Pompeo– la attuale incapacità degli uffici accorpanti di ricevere il personale e il materiale degli uffici accorpandi e l ' inevitabile ricorso alla norma che faculta la utilizzazione per ben cinque anni delle attuali strutture periferiche ma a spese dei Comuni. Ma quali udienze si terranno nelle sedi soppresse ? come declinare la competenza territoriale ? che cosa diranno e faranno i Sindaci ? continueranno a pagare le spese di manutenzione dei presidi . . . ormai altrui ? quale sarà il tanto enfatizzato risparmio ?". Nel frattempo è montata la campagna anti rinvio, ma anche in questo caso la posizione del Coordinamento è netta e decisa.Di seguito il testo integrale della lettera:

Ill.ma Sig.ra Ministra della Giustizia, Avv. Paola Severino,

al XXXI Congresso Nazionale Forense il Coordinamento Nazionale degli Ordini Forensi Minori, nel quale si riconoscono i 46 Ordini elencati nell ' intestazione, ha presentato la mozione che qui di seguito trascrivo :

"L'Avvocatura Italiana, riunita a Bari nel XXXI Congresso Nazionale Forense, nel quale trova massima espressione e intangibile sintesi delle sue volontà e dei suoi desiderata, nel superiore interesse della Giurisdizione , simbolo della civiltà di un Paese e volano del suo benessere e del suo sviluppo,

premesso che

● la legge 13 settembre 2011 n. 148 ha conferito delega al Governo affinché, entro un anno, riorganizzasse la allocazione sull'intero territorio nazionale degli uffici giudiziari;

● il Governo ha recentemente esercitato la delega conferitagli rendendo i Decreti legislativi delegati n. 155 e n. 156;

● l'organismo normativo in tal modo intervenuto a organizzare il reticolo giudiziario del Paese è stato, prima ancora della approvazione della Legge e già all'indomani della nota proposta emendativa, raggiunto da numerose , gravi censure che mettevano in evidenza come l'Avvocatura e il Paese non avrebbero affatto potuto sostenerlo e condividerlo avendo esso adottato percorsi, nel metodo e nel merito, palesemente contrari alla Legge e all ' interesse del Paese;

● il Ministero, il Ministro e il Governo non hanno in alcun modo inteso avviare un confronto né con l ' Avvocatura, istituzionale e politica , né , paradossalmente, con lo stesso Parlamento, titolare del Potere legislativo che quella delega aveva concesso;

● un confronto, aperto, franco e leale, certamente avrebbe condotto a risultati ben diversi da quelli ottenuti e consegnato al sistema giurisdizionale italiano una struttura assai più confacente all ' obiettivo di una Giustizia di maggiore qualità , meno dispendiosa e in ogni caso prossima al Cittadino, in direzione dei cui interessi e della tutela dei cui diritti deve e non può, in maniera illuminata e responsabile, non muoversi l ' opera del Parlamento e del Governo ;

● sono, perfino, rimaste inascoltate le articolate e argomentate censure che il Consiglio Nazionale Forense, l ' Organismo Unitario dell ' Avvocatura Italiana e il Coordinamento Nazionale degli Ordini Forensi Minori, nonché numerosissimi Ordini forensi , hanno tempestivamente sollevato allo scopo di impedire quella che sarebbe stata una inutile " strage di innocenti ";

● son rimaste altrettanto trascurate le censure che, già prima che il Senato licenziasse il noto Disegno di legge e la proposta emendativa presentata dal Governo, l ' Avvocatura aveva espresso con riguardo alla fortemente dubbia legittimità costituzionale della Legge 148 e, anzi, alla sua evidente contrarietà a più di una delle norme primarie del Paese;

● i Decreti legislativi delegati , anziché far tesoro delle segnalazioni che sia l'Avvocatura, in maniera martellante e incessante , sia lo stesso Parlamento inoltravano allo scopo di ottenere una normativa delegata in qualche modo condivisibile, hanno addirittura aggravato la pur grave situazione generata dalla Legge 148, marchiandosi di ulteriori violazioni della Costituzione e oltrepassando a pie' pari i pur labili ed evanescenti confini della delega;

● una situazione di tal fatta , aggravata da discutibili provvedimenti amministrativi resi da alcuni Tribunali che hanno inopinatamente preteso di anticipare all'immediato la presa di efficacia della manovra, ha letteralmente costretto l'Avvocatura politica e numerosi Ordini forensi a rivolgersi, extrema ratio, al Giudice perché attenzionasse convenientemente la applicabilità di un organismo legislativo censurato di violazione del dettato della Costituzione;

● la questione di illegittimità costituzionale è stata prontamente già sollevata e le numerose censure sono già all'esame del Giudice delle Leggi;

● è estremamente ragionevole ritenere che in tempi assai brevi altri Giudici chiederanno al Palazzo della Consulta se è vero, come è vero, che sia la Legge 148 sia i Decreti legislativi 155 e 156 hanno violato più di una norma della Costituzione;

● le censure di illegittimità costituzionale delle norme in questione sono già da tempo condivise unanimemente dalla dottrina universitaria costituzionalistica;

● la sinottica considerazione delle esposte circostanze induce a ritenere che appare a dir poco temerario porre a regime una manovra che, entro pochi mesi, potrebbe essere, e verosimilmente sarà, rimossa da un intervento, laico e responsabile come sempre, della Corte costituzionale;

● l'Avvocatura, istituzionale e politica, offre da tempo al Governo la propria disponibilità ad avviare un percorso unitario e condiviso in direzione di una revisione delle circoscrizioni giudiziarie davvero capace di rifunzionalizzare il sistema giurisdizionale e di assicurare importanti risparmi economici, senza, tuttavia, avere ricevuto ancora una qualunque manifestazione di adesione;

fa voti e impegna

gli Organi rappresentativi dell'Avvocatura a prendere immediate ed efficaci iniziative affinché il Parlamento, il Governo e il Ministro della Giustizia vogliano :

● prendere atto della particolare gravità generata da una manovra errata nella forma e nei contenuti e, per questo, affatto inidonea a consegnare al Paese una diversa struttura giudiziaria capace di " realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza ";

● considerare, in maniera attenta e responsabile, per le mille e più ragioni esposte nel tempo dall ' Avvocatura italiana, associata e istituzionale, che una sana revisione delle circoscrizioni giudiziarie, certamente indispensabile e indifferibile, necessita del confronto tra tutti i soggetti che a essa, in qualche modo , sono interessati e, prima ancora, della acquisizione dei dati relativi ai flussi giudiziari, in senso qualitativo e quantitativo;

● tenere conto che un confronto di tal fatta è immediatamente avviabile e, in qualche modo, certamente attuabile in tempi anche estremamente brevi;

● tenere altresì conto che una disponibilità in tal senso del Ministro della Giustizia permetterebbe di evitare una inutile e indiscriminata soppressione di uffici giudiziari , quasi sempre indispensabili alla Amministrazione della Giustizia;

● considerare che la Legge 148 , pur nei molti limiti che la connotano e in senso negativo, contiene comunque norme che, prudentemente e sapientemente applicate, ben possono, e nell'immediato, condurre a una riduzione degli uffici giudiziari di primo grado che responsabilmente coniughi le esigenze di " realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza " con quelle dei Cittadini di avere una Giurisdizione prossima e davvero accessibile e di qualità;

● valutare all'un tempo il gravissimo pericolo, prossimo alla certezza, che le norme in questione siano presto dichiarate costituzionalmente illegittime alla luce delle numerose e gravi argomentazioni contenute sia nei ricorsi che nell'ordinanza prima citati;

● considerare che l'insieme delle esposte circostanze suggerisce, anzi impone una pausa di riflessione atta ad evitare un disastro sociale oltre che un danno gravissimo all'economia interna e all ' 'immagine del Paese;

● prendere atto che appare assolutamente inevitabile differire almeno di un anno tutti indistintamente i termini imposti dalla Legge 148 e dai Decreti legislativi 155 e 156;

● per l'effetto adottare con la estrema urgenza che la estrema gravità della situazione richiede un provvedimento legislativo che differisca almeno di un anno i termini de quibus;

● all'un tempo avviare, con la estrema urgenza che la estrema gravità della situazione richiede, un ampio tavolo tecnico – politico, aperto a tutti i soggetti in qualche modo interessati alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, che, nell ' ambito dei termini che saranno auspicabilmente riassegnati alla presa di efficacia dei citati provvedimenti legislativi , fornisca al Paese un serio e La mozione è stata approvata e adottata dall'assise congressuale per acclamazione e costituisce, pertanto, " massima espressione e intangibile sintesi " della volontà, relativamente all ' annoso problema della revisione delle circoscrizioni giudiziarie e con riferimento al presente momento storico, dell ' intera Avvocatura italiana, di tutti gli oltre 240.000 professionisti forensi che quotidianamente frequentano le aule giudiziarie ovvero quelle altre alle quali sono temporaneamente prestati .

È noto che l ' Avvocatura ha sempre tentato di avviare un aperto confronto con il Parlamento e con il Governo allo scopo di disegnare , in un tavolo tecnico - politico aperto, sia pure con diverse modalità e in diversi termini, a qualunque soggetto della società civile portatore o espressione di interessi in qualche modo collegati all ' esercizio della Giurisdizione nel territorio, una nuova topografia giudiziaria .

Ed è altrettanto noto che mille ostacoli lo hanno sempre impedito , dalla complessità dell ' opera alle tante resistenze, alla mancanza di una seria e responsabile volontà di por mano al problema, di affrontarlo, di risolverlo .

L ' intrecciarsi di circostanze ostative ha, però, nel tempo generato una situazione non comodamente sostenibile e, da ultimo, nell ' agosto del 2011, la proposta emendativa al Disegno di legge di conversione del Decreto 138 , la sua approvazione, la Legge 148 , i Decreti legislativi 155 e 156 .

L ' accelerazione è stata, però, eccessiva e poco meditata con la conseguenza che i risultati sono stati assai poco soddisfacenti e corrono il rischio di essere addirittura disastrosi .

Fin dai primi giorni del settembre 2011 il Coordinamento Nazionale degli Ordini Forensi Minori segnalava al Ministro della Giustizia le evidenti, gravi criticità del testo della proposta emendativa, comprese quelle afferenti la vistosa contrarietà al dettato della Costituzione .

Tutti i tentativi posti in essere nel tempo sono però rimasti inascoltati e finanche privi di riscontro.

Un così forte contrasto non poteva non espandersi rapidamente: ben presto al Coordinamento si sono aggiunti gli altri Organismi forensi, poi il Personale giudiziario, i Sindacati, quindi i Comuni, la Società civile. Tutti a esternare la forte contrarietà nei confronti di una manovra che non porterà né risparmi né efficienza.

Ai provvedimenti legislativi si sono poi aggiunti i provvedimenti amministrativi resi da intempestivi Presidenti di Tribunale i quali hanno addirittura preteso di conferire ai Decreti l ' efficacia immediata che il Governo aveva responsabilmente ritenuto di non conferire .

Nel frattempo le censure di illegittimità costituzionale sono state irrobustite dai pareri resi dal mondo forense e da quello universitario : sia la Legge che i Decreti si pongono in più norme in palese contrasto con la Costituzione , nella forma e nel contenuto , con la conseguenza che non sono quindi in grado di fornire al Paese riforma alcuna . Anche e tra l ' altro in considerazione del gravissimo pericolo , prossimo alla certezza , del loro annullamento da parte della Corte costituzionale .

Già la relativa questione è stata sollevata : il Tribunale ordinario di Pinerolo ha , infatti , accolto l ' eccezione sollevata dall ' Avvocatura e chiesto al Giudice delle leggi di pronunziarsi .

Ed è noto che le numerose eccezioni di illegittimità costituzionale sono state già sollevate presso diversi Giudici ed è verosimile che da altri Tribunali vengano proposte ulteriori questioni da sottoporre al giudizio della Consulta .

Di più .

A fronte della perentoria disposizione legislativa che impone che " dall ' attuazione delle disposizioni di cui al presente comma ( il comma 2 , ndr ) non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica " ( così l ' articolo 1.2.q della Legge 148 ) , è assolutamente incontrovertibile che sia dal semplice trasferimento degli uffici sia dal reperimento di nuove sedi degli uffici accorpanti sia dal riordino delle attuali strutture , in particolare per quanto attiene agli impianti , non potranno non conseguire non indifferenti costi che né lo Stato né i Comuni sono oggi in condizione di affrontare .

Una grave e complessa situazione di tal fatta non consente , ad avviso dell ' Avvocatura , che il Governo proceda ulteriormente nel percorso della attuazione della manovra in questione , sia perché il Paese ha necessità di una funzionale distribuzione sul territorio degli Uffici giudiziari , certamente non sovrapposta al reticolo provinciale ormai in disfacimento , sia perché accorpamenti e soppressioni di Uffici nonché assegnazioni e trasferimenti di personale potrebbero , ed è verosimile che ciò avvenga , essere forzosamente revocati in conseguenza della pronunzia della Corte costituzionale .

È assolutamente necessaria e indifferibile una responsabile pausa nell ' attuazione della manovra che valga a mettere il Paese al riparo da danni che si prospettano irreversibili in relazione sia alle modestissime risorse economiche oggi disponibili sia alla modesta funzionalità del sistema giurisdizionale sia , soprattutto , alla immagine e alla credibilità del Paese agli occhi della vigile Europa e degli agguerriti e scalpitanti speculatori internazionali .

Il Coordinamento Nazionale degli Ordini Forensi Minori chiede , pertanto , che tutti indistintamente i termini prescritti dalla Legge e dai Decreti vengano prorogati di almeno un anno .

Non è tutto.

La vigente legislazione consente certamente di rifunzionalizzare immediatamente la struttura giudiziaria territoriale sol che si applichi , finalmente , la norma di cui all ' articolo 7 ter del Regio decreto 30 gennaio 1941 n. 12, recante come noto, l ' ordinamento giudiziario, norma che al comma 3 quinquies, come aggiunto dall'articolo 6 della legge 4 maggio 1998 n. 133, testualmente dispone: " Criteri per l'assegnazione degli affari e la sostituzione dei giudici impediti. ( omissis )

3.quinquies Il magistrato può essere assegnato anche a più uffici aventi la medesima attribuzione o competenza, ma la sede di servizio principale, ad ogni effetto giuridico ed economico, è l ' ufficio del cui organico il magistrato fa parte. La supplenza infradistrettuale non opera per le assenze o impedimenti di durata inferiore a sette giorni. "

Essa consente, infatti, a costo davvero quasi pari allo zero e a legislazione immutata, di ottenere :

▪ una giustizia prossima ai Cittadini e alle Imprese

▪ la costante perequazione dei carichi di lavoro tra i diversi uffici

▪ una risposta immediata alle esigenze improvvise di risorse magist▪ una giurisdizione specializzata

▪ una giurisdizione più veloce

▪ una giurisdizione più efficace.

La semplice applicazione dell'istituto ridarebbe immediatamente fiato alla dispnoica macchina giudiziaria, ed è tanto incomprensibile quanto grave che esso non abbia avuto fino a oggi altro che modestissima, quasi nulla applicazione.

Di più.

Il Coordinamento considera positivamente una sana revisione delle circoscrizioni giudiziarie, disegnata non per allontanare il Giudice dal Cittadino e dall ' Impresa, ma per dare al Cittadino e all ' Impresa un Ufficio giudiziario efficiente ma raggiungibile .

Ancora una volta Esso sollecita la istituzione di un tavolo tecnico - politico al quale siedano coloro che nutrono effettivo interesse verso una Giustizia civile e moderna , tavolo al quale conferire inconfutabili informazioni sulla domanda e sulla offerta di Giustizia come generate in un periodo storico di almeno cinque anni.

Un tavolo consapevole della gravità del momento storico ma anche della strategica importanza della Giurisdizione.

Nessuno pensi che il Coordinamento intende tutelare aprioristicamente e ciecamente interessi campanilistici : esso difende , sì , gli interessi dei piccoli Ordini ma solo in quanto coincidano con quelli delle comunità territoriali di ridotte dimensioni , e sempre tenendo a cuore il bene della Giustizia.

È un equilibrio difficile , non sempre raggiungibile , talvolta sacrificabile , ma è certo che tutti coloro che hanno davvero a cuore il bene del Paese hanno il dovere di applicarsi per raggiungerlo.

Mentre Le richiedo di potere illustrarLe personalmente le mille ragioni che animano la presente iniziativa e l ' opera del Coordinamento , porgo , in uno a deferenti ossequi, assai cordiali saluti.

Caltagirone , 13 dicembre 2012

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