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La nuova mediazione è decollata

avv. Romolo Reboa, avv. Reboa, Romolo Reboa, Reboa, Romolo, Ingiustizia la PAROLA al POPOLO, la PAROLA al POPOLOL'art. 84 della legge 9 agosto 2013, n. 98, di conversione del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'economa, ha modificato il decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28 reintroducendo l'obbligatorietà del procedimento di mediazione nell'ambito di una rilevante serie di controversie civili, ciò in attuazione del dettato della sentenza 24 ottobre 2012, n. 272 della Corte Costituzionale. Caratteristica della nuova mediazione è la sua versione sperimentale. E' prevista, infatti, l'attivazione, su iniziativa del Ministero della giustizia, al termine di due anni, dall'entrata in vigore della norma, del monitoraggio degli esiti. I controlli sugli organismi di mediazione, disposti, con una direttiva del 5 novembre scorso e precisate con una successiva circolare del 27 novembre scorso dal Ministero, che si avvale dell'Ispettorato Generale, sono partiti, sia a campione che su sollecitazione e sia per l'accreditamento che sulla professionalità dei mediatori. Ma cosa, allo stato dell'arte, sta emergendo? Soccorre in proposito il pregevole intervento del Primo Presidente della Corte di Cassazione al convegno, tenutosi il 16 gennaio scorso, nella Sala del Cenacolo della Camera dei deputati, su "La mediazione in Europa e in Italia. Esperienze a confronto". Emergono dati positivi, ha affermato il Primo Presidente, e il primo è il vero e proprio boom, confermato dalle Camere di commercio, di organismi di mediazione camerali iscritti di diritto al registro tenuto dal Ministero della Giustizia (che sono arrivati a 1.009) e degli enti di formazione per i mediatori (che alla fine di novembre erano 403), con il deposito, nel solo mese di ottobre, di 1.537 procedure. Un aumento dell'84% rispetto alle 835 procedure depositate fino al 21 settembre scorso, quando il ricorso preventivo alla mediazione era rimasto solo facoltativo. Considerato che il totale delle procedure iscritte nel periodo di non obbligatorietà (tra il dicembre 2012 e il settembre 2013) è stato pari a 5.635, le 1.537 depositate nel mese di ottobre rappresentano il 27,3 % di tutti i procedimenti depositati nei nove mesi di mediazione "solo" volontaria. Dopo il crollo verificatosi a seguito della sentenza della Corte costituzionale, che aveva bocciato l'obbligatorietà della mediazione, il numero delle richieste torna a crescere. Un secondo elemento positivo è che il TAR del Lazio ha respinto il 10 dicembre scorso la richiesta di sospensiva dell'obbligatorietà della nuova disciplina avanzata dall'Organismo Unitario dell'Avvocatura (OUA). Anche se non si è in presenza di una declaratoria di rigetto per manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell'obbligatorietà della mediazione, il rigetto della richiesta di sospensiva e il rinvio al giudizio di merito della questione di costituzionalità fanno ben sperare. E' partito, anche, il primo via libera alla mediazione endoprocessuale, voluta dal legislatore del 2013. La Corte di appello di Milano ha disposto, infatti, il rinvio delle parti davanti a un organismo per il tentativo di conciliazione nella controversia per un credito contestato nel suo ammontare derivante dall'assegno di mantenimento di divorzio, materia quella familiare che non preclude ex se l'accesso alla mediazione quando si controverte di situazioni patrimoniali e, quindi, di diritti disponibili. L'istituto della mediazione, che trae origine da quella law explosion che si è registrata all'improvviso in tutta Europa per cui si è cominciato a parlare di ADR (Alternative Dispute Resolutions) "per creare una forma di pacificazione sociale su base più consensuale e appropriata di un ricorso al giudice", e che si è avvertita in misura massiccia in Italia, nel momento in cui si è passati da una giustizia d'èlite a una giustizia di massa, caratterizzata dall'emergere e dal riconoscimento di una pluralità di nuovi diritti (tutela delle minoranze, questioni di genere, ecc.), fonte di un numero illimitato di controversie dalla durata incontrollabile, per cui l'impegno dei giudici statali è apparso da subito non potersi spingere più in là di tanto; è, allora, necessario per avviare le parti verso una soluzione amichevole e bonaria. La flessibilità dello strumento, favorendo la composizione delle controversie in modo semplice, rapido e informale, svolge, perciò, una funzione di rete di contenimento rispetto all'abuso del processo. Il pieno successo dell'istituto, che, peraltro, sta prendendo piede in tutto il mondo, dipenderà quindi dall'atteggiamento delle parti ma, più ancora, dall'atteggiamento degli avvocati, cui viene riconosciuto lo status di mediatori di diritto. Nessuno deve porsi con una preconcetta ostilità, che aveva accolto il suo debutto nel marzo 2010, ma con una rispettosa considerazione per una autentica valutazione dei reali interessi delle parti in conflitto.

ALFREDO ROVERE

DIRIGENTE CON FUNZIONI ISPETTIVE

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

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