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"Il Lazio: Passato e Futuro"

avv. Romolo Reboa, avv. Reboa, Romolo Reboa, Reboa, Romolo, Ingiustizia la PAROLA al POPOLO, la PAROLA al POPOLOUna analisi dell’ On. Francesco Saponaro.

Lunedì 14 marzo u.s. a Roma, sulla bella terrazza dell’Hotel dei Consoli, si è svolta la presentazione del libro “Il Lazio: passato e futuro”, un’approfondita analisi dell’On. FRANCESCO SAPONARO, Presidente della Commissione Regionale P.M.I.

Nel libro l’Autore esamina le sfide economiche che attendono il Lazio, affrontando le attuali criticità del sistema imprenditoriale e formulando proposte per il rilancio dell’economia, con particolare attenzione ai giovani, alle dinamiche innovative dello sviluppo e alla salvaguardia delle PMI tradizionali. Francesco Saponaro, eletto nel 2010 con la lista Polverini, già consigliere regionale nel 2005, assessore alle Attività Produttive con la Giunta Storace nel 2000 ed in precedenza segretario generale della Confcommercio Roma, ha sempre svolto un dialogo fattivo con le istituzioni locali e con le forze attive del territorio, avanzando proposte concrete per tutelare i consumatori e sostenere le imprese, divenendo un autorevole punto di riferimento del sistema sociale ed economico del Lazio.La conferenza è stata aperta dal Dr. ANDREA BACCHERINI, Presidente dell’Associazione “Nero su Bianco”, che ha sottolineato le tematiche economiche riguardanti la Regione Lazio, passando poi la parola al Dr. FRANCESCO GUZZARDI, dirigente Cisl e direttore del periodico “Conquiste del lavoro”, nonché coordinatore dell’incontro, che ha affermato come oggi ci si debba impegnare per trovare risorse e soprattutto come ben impiegarle. Infatti, le problematiche del Lazio di fronte alla globalizzazione devono essere innanzitutto ben affrontate e gestite…la Germania non a caso è uscita dalla crisi per prima in Europa, in quanto il suo export è rivolto alla Cina e all’India, ove non si registra alcuna crisi. In questo settore l’Italia si sta invece appena affacciando, con un 8% dell’esportazione in tale area. Infine è importante anche ciò che si può fare a costo zero, come ad esempio la semplificazione fiscale.

Il Dr. STEFANO COMMINI, presidente giovani imprenditori Confindustria- Lazio, alla domanda se le parti sociali oggi debbono o possono agire indipendentemente, ha risposto che in mancanza di interlocutori le aziende devono necessariamente organizzarsi e fare gioco di squadra, in quanto – isolatamente – non vi sono prospettive. In Italia, ove la sanità ha  un debito pazzesco e l’Irpef un carico insopportabile, le aziende si devono necessariamente organizzare in modo sistematico ma, a volte c’è carenza di interlocutori e, con riferimento a Saponaro, purtroppo una sola persona “non fa un istituto”.

Sulla domanda riguardante l’ipotizzato grande distretto per la nautica tra Ostia e Fiumicino, COMMINI ha risposto che su tale progetto si parla da tempo, ma per la realizzazione  occorrono sinergie. Roma ha un’altissima concentrazione di università e di centri ricerca, ma oggi ci vuole un’internazionalizzazione: è questa una necessità, soprattutto verso i paesi dove il Pil cresce a due cifre. Bisogna investire, fare infrastrutture nei nuovi paesi, conquistare mercati, creare nuovi bacini d’utenza, nonostante il disinteresse dei nostri grandi gruppi.

Il prof. PAOLO MAZZOLETTI, docente Marketing alla Luiss, su ciò che bisognerebbe fare per sviluppare le P.M.I, afferma che da noi c’è troppo individualismo, mentre occorre invece fare sistema e lavorare insieme per il bene comune. Non si può pensare di nominare amministratori solo per la loro fede politica: amministrare significa avere una condivisione e per lavorare occorre un contesto nazionale, con obiettivi comuni, senza i quali il paese avrà grossi problemi di competitività e di crescita. MAZZOLETTI, inoltre, riflettendo sull’odierno predominio della finanza sull’economia, ha evidenziato i dati impressionanti sulla entità della speculazione rispetto ai Pil nel mondo, superiore di ben tre volte e la esplosività di tale situazione; la complessità dei mercati richiede una immediata regolamentazione. Al di là delle proposte indicate da Saponaro per la Regione, le difficoltà esistono e ciò richiede un momento di riflessione. Sempre secondo MAZZOLETTI la nostra classe accademica è restia a cedere potere, c’è poca collaborazione col mondo produttivo, le nostre università nel mondo non sono ai primi posti, tanto che la prima di esse si trova al 40° posto delle classifiche internazionali, illustrando come anche nelle recenti riforme della scuola, pur in presenza di intuizioni giuste, scarseggiano tutti quegli investimenti indispensabili nella cultura e nella ricerca.

GUZZARDI, colloquiando con i suoi interlocutori, ha anche evidenziato che oggi in Italia le tasse sono tante, come quelle sulla benzina: £.1,90 sono per il rifinanziamento della guerra in Etiopia del 1936, altre per la crisi di Suez del 1956, poi per la catastrofe del Vajont, per l’alluvione di Firenze, per i terremoti del Belice, del Friuli e dell’Irpinia, per le missioni in Libano e in Bosnia, mentre la benzina in fondo non costerebbe oltre i dieci dollari al barile e spesso molto meno… Il resto è speculazione! GUZZARDI ha anche ricordato come in Europa il 99% delle imprese siano piccole e medie, occupando circa 150/milioni di lavoratori e come ciò, stranamente, non riesce ad essere un volano per i giovani nel campo dell’occupazione.

Il Dr. ARNALDO ACQUARELLI, presidente della fondazione “Etica ed Economia”, ha evidenziato l’influenza dell’economia e finanza, rispetto ad altri valori fondamentali. In Italia ci sono ad esempio 280.000 leggi contro le 5.900 in Francia; da noi la politica si interessa di tutto, anche ove basterebbe una semplice circolare, dimenticandoci allo stesso tempo dei costi sulla benzina. I problemi della finanza sono stati portati dalla bolla speculativa ma, dove non c’è un’economia di fondo, i nodi presto o tardi vengono al pettine. L’etica e l’economia inoltre sono state da sempre separate, ma non può esserci economia se non è un’economia responsabile, che guardi al bene comune, a partire dalle scuole. Non si può agire solo individualmente o per la difesa di interessi particolari. Ci vorrebbe oggi un’autorità sovrannazionale che organizzi la finanza e l’economia mondiale. Il Lazio è infatti incardinato in Italia, questa in Europa e l’Europa nel mondo. Siamo insomma una rete, facciamo parte di un mondo. Così dal Giappone il disastro delle centrali atomiche arriverà presto o tardi alla finanza e poi all’economia reale.

Il libro di Saponaro compie una interessante indagine sulla situazione economica del Lazio, non elencando solo ciò che non funziona, ma offrendo uno studio su numerosissime proposte per la Regione. Ciò in quanto l’autore non proviene dal mondo della politica, ma da quello degli scout, ove ha iniziato la sua attività, poi è passato alla Confcommercio prima di diventare assessore alle attività produttive. Oggi purtroppo in Italia mancano persone esperte che conoscano bene la materia e le difficoltà; infatti bisogna anzitutto conoscere bene i fenomeni, per poi intervenire efficacemente. Inoltre ACQUARELLI ha risposto a GUZZARDI (che ricordava come il welfare abbia garantito in passato certe condizioni - ora non più esistenti) come oggi il welfare nel mondo sia agonizzante. Ad esempio, l’Inghilterra sta sperimentando in questo campo nuove possibili soluzioni, spostando il welfare da un sistema centralizzato alle persone, che vengono così maggiormente responsabilizzate. Per la sanità, ad esempio, viene indicato un budget personale ed i servizi si stanno autogestendo con grande successo grazie al volontariato, conseguendo un  risparmio fino al 50%. E’ questa un’economia sociale che ci può liberare dai servizi centralizzati.

Infine SAPONARO, nel suo intervento riepilogativo, ha illustrato la necessità di riprogettare il “concetto di amministratore pubblico”. Amministrare il Lazio oggi è assai complesso perché non esiste  una classe di amministratori all’altezza, essendo stati questi eletti in una lista civica di persone spesso prive di esperienza amministrativa, senza alcun rapporto col territorio. Il libro dà una valutazione su ciò che è stato fatto negli ultimi anni. Quello che è mancato sono state soprattutto le scelte e la preparazione culturale necessaria per capire le esigenze e le problematiche del territorio.

Saponaro ha quindi ribadito come nel nostro paese esiste purtroppo una molteplicità di leggi, un autentico ginepraio, tanto da dover operare costantemente una serie di semplificazioni, come egli stesso, durante la sua attività di assessore nel settore dell’artigianato, ha proceduto, passando da 700 a 76 leggi ! Leggi che poi risultano tutt’ora spesso difficili, necessarie di spiegazioni, interpretazioni e soprattutto di semplificazioni. Altra cosa da rilevare è che spesso opere realizzate, come la Nuova Fiera di Roma o la Nuvola di Fuksas, non offrono i risultati auspicati in quanto non sono inserite nel circuito culturale di Roma, né inserite in un contesto di internazionalizzazione; mentre si riscontrano buoni risultati con l’Auditorium, evidentemente perché è gestito bene.

In conclusione ci vuole sussidiarietà, oggi gli enti pubblici non riescono più a gestire il territorio e tra società civile e Regione non c’è dialogo. Occorre costruire progettualità, con ingegno e fantasia, per il bene comune. A giugno uscirà una 2^ parte del libro, che costituirà un nuovo documento per affrontare l’evoluzione dei concetti di rappresentatività, di progettualità, di imprenditorialità.

 

Giuliano Marchetti

www.consulpress.it

 

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