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Francesco Maria Orsi Il 2008, fu un anno importante, per me e per Roma. La corsa al colle del Campidoglio vide la vittoria di Gianni Alemanno, uomo di destra, sul candidato del PD Francesco Rutelli.

Dopo un quindicennio di governi di sinistra, questi, conquistò la carica di Sindaco della Capitale. Ereditò dalle precedenti Giunte una città con grandi problematiche soprattutto di tipo finanziario, con un gravi debiti di bilancio, ma l’opinione pubblica, unanime, in coro confidò in lui affinché potesse riportare Roma ai fasti di città Capitale, quelli che le competono. L’anno 2008 per me avrà una valenza fondamentale, il suo ricordo rimarrà indelebile. E’ stato l’anno che segnò la mia entrata in politica come Consigliere Comunale al Comune di Roma.

Scendo in campo, affermai dopo esser stato eletto: “ per far rinascere Roma, farla vivere per come le compete ed aiutarla a risollevarsi.”

Ricordo ancor oggi, più di ogni altra cosa, una frase su tutte, che mi accompagnerà sempre, questa fu: “Se aiutiamo un Sogno, il Sogno ci aiuterà!”.

Il 2008, fu l’anno dello sbarco in Italia dell’iPhone 3G, primo cellulare touch screen, ma anche l’anno in cui, si passò dalla TV analogica alla TV digitale terrestre, operazione che segnerà una nuova era tecnologica per tutta la popolazione Nazionale.

La bolla speculativa verificatasi negli Stati Uniti che produsse e che ancor oggi, sta producendo, effetti nefasti in tutte le economie mondiali, Italia compresa. Mi ritornano in mente, pubblicate sul sito online del settimanale “Time”, le “Top Ten of Everything”, le dieci cose più importanti accadute durante quest’annata. L’autorevole classifica si apriva con la bancarotta di Lehman Brothers, che scatenò la violenta crisi finanziaria dei mercati economici mondiali, proseguì con la vittoria di Obama alle primarie americane, primo presidente di colore Afroamericano della storia d’America, continuò con gli attacchi terroristici a Mumbai e Islamabad, per arrivare ai pirati della Somalia, e concludere con l’inizio della guerra in Caucaso, e con la liberazione della Betancourt.

Il primo mese dell’anno si aprì con lo scandalo dei rifiuti di Napoli che concentrò l’interesse dei media e dell’opinione pubblica per diverse settimane e divenne uno dei temi centrali della futura campagna elettorale da parte del Cavaliere, Silvio Berlusconi.

Le elezioni si resero inevitabili dopo che il Guardasigilli, Clemente Mastella, decise di dimettersi e far uscire il suo partito “l’Udeur” dalla maggioranza del Governo Prodi per la “mancata solidarietà politica” rispetto alla vicenda che lo vide indagato per concussione e assieme sua moglie.

Iniziarono le consultazioni al Quirinale.

Ma fu già tempo di avviare la procedura di scioglimento delle camere e ci ritrovammo in piena campagna elettorale. Il Partito democratico (PD) tramite i suoi vertici confermò la volontà di correre da solo, sia alla Camera che al Senato. Mentre Forza Italia (FI) guidato magistralmente dal Cavaliere, inizialmente tentato ad accettare la sfida di Veltroni da solo, rompendo gli indugi (e le vecchie alleanze), annunciò la lista unica con An. Nacque così il Popolo delle Libertà (Pdl). La scelta di Fini e Berlusconi di allearsi con la Lega di Bossi, per la futura tornata elettorale, escludendo l’Udc di Casini, risultò vincente.

Dalla stretta di vite sui rom (schedatura dei campi nomadi) e dei clandestini nell’intento di soddisfare un desiderio sempre più crescente di sicurezza all’interno soprattutto dei grandi centri urbani metropolitani, alla “Robin Hood tax”, contro istituti bancari e petrolieri per evitare ulteriori speculazioni, visto anche il momento di crisi economica che investì il nostro paese.

Il Tevere fu veramente vicino alle soglie dell’esondazione, capannelli di gente assiepata lungo gli argini per scattare foto ricordo. In fondo in fondo, anche questo è parte della nostra storia, il ricordo di quel 2008, un anno per me fantastico, l’anno delle Olimpiadi di Pechino, mesi concitati, ricchi di eventi e di avvenimenti che hanno contribuito a cambiare in maniera notevole l’andamento culturale, socioeconomico e politico del nostro paese.

 

Francesco Maria Orsi