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Certificazioni: Più efficienza, più qualità

avv. Romolo Reboa, avv. Reboa, Romolo Reboa, Reboa, Romolo, Ingiustizia la PAROLA al POPOLO, la PAROLA al POPOLOLo sviluppo del mercato in cerca di efficienza ha disegnato percorsi giuridici diversi da quelli tradizionali e la professione legale non differisce da nessun altro settore del mondo degli affari, per cui il diritto è divenuto un bene economico acquistabile sul mercato delle regole come qualsiasi altra forma di competenza tecnica.

 

In un contesto globalizzato, infatti, in cui è sempre più sistematica l’interferenza tra diritto ed economia, lo studio legale deve essere condotto con parametri imprenditoriali per fare fronte ai costi sempre più elevati ed alle pretese di una clientela che richiede, a costi contenuti, prestazioni sempre più sofisticate.

Ciò significa che i concetti di qualità ed efficienza sono penetrati anche nel mondo dei servizi professionali e che l’organizzazione degli studi e degli uffici legali incide sulla loro competitività.

In questo contesto, la qualità delle competenze non può essere misurata ed analizzata in una logica statica, ma deve costituire un obiettivo ed uno strumento di alimentazione costante della circolazione dei servizi. Di conseguenza, si deve puntare alla definizione di standard cui si deve tendere per ottenere la certificazione, la quale altro non è che un meccanismo ad adesione volontaria per cui la disponibilità a sottoporre i propri metodi di lavoro e la propria organizzazione a verifica costituisce l’elemento fondamentale per determinare la credibilità e l’affidabilità del servizio.

La certificazione, che sostituisce i tradizionali sistemi di accreditamento, è la fase conclusiva di un processo che si estrinseca attraverso la definizione di standard cui gli studi legali devono pervenire per essere riconoscibili e riconosciuti dal mercato, per garantire un’esecuzione rapida, efficiente ed economica delle prestazioni richieste dalla clientela.

L’iter complessivo che porta al suo ottenimento è basato su linee guida che individuano gli standard di riferimento ed i parametri indicati nella normativa internazionale (gestione delle pratiche, organizzazione del personale e dell’archivio, rapporto con i clienti, modalità di selezione e rapporti con i corrispondenti), e tracciano il percorso qualificato e le operazioni a conclusione delle quali si può chiedere ed ottenere, da parte dell’organismo terzo abilitato, la certificazione.

L’Associazione Giuristi e Consulenti Legali, unitamente all’Associazione Nazionale per la Gestione della Qualità, ha elaborato proprio le linee guida per la qualità negli studi e negli uffici legali predisponendo una specifica pubblicazione.

É evidente che la predisposizione del manuale della qualità negli studi legali secondo gli standard ISO 9001, è stata dettata dalla necessità, ormai improcrastinabile, di adeguare i nostri meccanismi di accreditamento ai sistemi ormai consolidati in tutti i Paesi più industrializzati e ad economia avanzata. Tali standard sono accettati in più di 100 Paesi del mondo e forniscono i parametri di riferimento per la certificazione dello studio legale.

La guida, quindi, vuole essere uno strumento pratico, un contributo offerto ai professionisti italiani, indispensabile a consentire un’organizzazione di studio efficiente che consenta di ridurre i costi e massimizzare i profitti.

 

Riccardo Cappello*      Avvocato del Foro di Roma, presidente dell'AGICONSUL