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Professionisti contro lo strano concorso del MEF


Il Comitato #NoiProfessionisti impugna lo strano bando del MEF sulle consulenze qualificate gratuite


InGIUSTIZIA la PAROLA al POPOLO fa propria questa iniziativa per moralizzare l'operato della P.A.


Il 27 febbraio scorso è stato pubblicato un avviso per l'affidamento di incarichi della durata di due anni per svolgere attività di consulenza in favore del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef).

E' un bando strano, di quelli che stimolano a pensar male e quindi a fare peccato, salvo indovinare la verità, per parafrasare le parole di Pio XI riprese da Giulio Andreotti.

Infatti lo scopo dichiarato è quello di individuare professionisti con competenze in materia di diritto bancario, societario e dei mercati finanziari ed un inglese fluente, figure cioè ad altissima professionalità con percorsi accademici consolidati o svolgimento di attività professionali anche a livello europeo.

Il bando prevede un tempo strettissimo per l'invio delle manifestazioni di interesse (10 giorni dalla sua pubblicazione ad opera del MEF, fatto che lo ha reso sconosciuto a tanti possibili candidati, ed in più prevede che non venga erogato alcun compenso per le prestazioni fornite.

Coloro che pensano male dicono che si tratta di uno strumento per legittimare presenze esistenti o auspicate, che così potranno avere il badge di accesso agli uffici e le altre dichiarazioni di sicurezza necessarie per trattare dati sensibili e/o riservati. Poi nessun problema per il compenso, una volta entrati nella fiducia degli alti dirigenti di carriera o politici del MEF si ha la certezza che ci saranno altri incarichi sufficientemente remunerati per esprimere la gratitudine per averne svolto uno gratis.

Non è noto a chi scrive se gli autori dell'iniziativa abbiano così, di fatto, escluso qualcuno che ha freccie nella propria faretra oppure effettivamente il Comitato #NoiProfessionisti abbia un sistema informativo ed una organizzazione tale da porsi a guida delle professioni liberali, certo è che quest'ultimo ne ha colto un aspetto che potremmo definire tecnico, leggendo il bando come un incredibile tentativo di ignorare la normativa sull'Equo Compenso.

Il classico buco nel calzino Embarassed.

Dato che tale normativa, pochi mesi fa aveva ottenuto la prima affermazione giudiziale nei rapporti tra avvocati e pubblica amministrazione, facile è stato partire lancia in resta, denunciando l'ira di Notai, Avvocati, Commercialisti, Ingegneri, Architetti, Medici.

Così il Consiglio Direttivo del Comitato #NoiProfessionisti, composto da Avv. Armando Rossi, Avv. Mauro Vaglio, Ing. Carla Cappiello, Arch. Alessandro Ridolfi, Dott. Giuseppe Lavra ha deciso di impugnare il bando ministeriale davanti al Tar con il patrocinio dell'Avv. Elio Errichiello, chiedendo all’Avv. Salvatore Taverna di utilizzare la propria persona quale ricorrente.

Il motivo di illegittimità del bando è stato identificato nel fatto che prevede compensi pari a zero, come già recentemente affermato dal TAR Campania, stabilendo che le esigenze di riequilibrio finanziario debbono armonizzarsi con altri principi fondamentali dell’azione amministrativa, tra cui quelli di ragionevolezza e di proporzionalità nonché, nella fattispecie, quello di equo compenso per le prestazioni professionali.

Anche in quel caso era un simile bando del Comune di Marano che prevedeva prestazioni professionali gratuite.

La battaglia per la moralità politico / amministrativa si combatte anche attraverso i concorsi a costo zero: non pagare risorse professionali significa consentire a chiunque sia disposto a svendersi di accedere nelle stanze del potere e conoscere dati ed informazioni riservate.
Per tale motivo InGiustizia la PAROLA al POPOLO ha deciso di fare propria questa iniziativa di #NoiProfessionisti, rinnovando l'adesione data alla manifestazione del 13 Maggio 2017.
Romolo Reboa